Finalmente si fece giorno.
Il piccolo panda cominciò a sentire un certo languorino allo stomaco.
“Che fame! - si lamentava - Avessi portato con me qualche foglia di bambù! Purtroppo non ho l’abitudine di fare scorte! E ora che faccio?”
Il panda stanco per la fame si sedette sotto un grande albero, chiuse gli occhi e iniziò a sognare: si immaginava avvolto da foglie di bambù che, come per magia, scendevano dal cielo ricoprendolo tutto.
Tic! Tic!
Qualcosa gli era caduto in testa…una foglia di bambù?...
Il panda aprì gli occhi: “Ah! No, è solo una noce!”esclamò.
Guardando all’insù, vide saltellare
velocemente da un ramo all’altro un animale piccolino con una lunga coda a ciuffo. Si muoveva a destra e a manca raccogliendo noci senza tregua.
“Ehi! Tu!Fermati! Mi sapresti indicare dove posso trovare una pianta di bambù?”
Muovendosi incessantemente l’animaletto rispose: “Che vuoi? Ho da fare! Il cibo per l’inverno mi devo procurare! Sono uno scoiattolo che va di
fretta. Io non ho tempo per prestarti
attenzione!”
“Ma guarda un po’ che tipo” pensò il panda.
“Ti chiedo solo un minuto. Mi potresti indicare dove posso trovare un albero di bambù?” chiese nuovamente il panda.
“Se te lo dico, tu cosa mi dai in cambio?” disse lo scoiattolo.
“Potrei raccogliere delle noci per te!” propose il panda.
Lo scoiattolo si fermò, gli si avvicinò un po’ guardingo, lo fissò, incrociò due occhioni languidi e accettò l’offerta: “Dai, seguimi!” disse guizzando via nuovamente.
Rincorrendo lo scoiattolo, il panda raggiunse un boschetto di bambù.
“Finalmente si mangia!” esclamò felice e, preso dalla fame, si diresse verso il cibo senza
pensare alla sua guida.
Immediatamente una raffica di noci, come un bombardamento, gli arrivò sulla schiena.
“Orso paffuto, mi stai forse imbrogliando? Non erano questi i patti. Ora che ti ho portato fino a qui mi devi aiutare a raccogliere un po’ di cibo per me”.
“Scusami - disse il panda - ma ho davvero una gran fame. Non mi sono dimenticato della promessa. Ti aiuto subito”.
Così, uno con la velocità di un lampo e l’altro con
calma e tranquillità, raccolsero noci e foglie di bambù e dopo, insieme, si misero a mangiare.
“Certo che sei un animaletto frettoloso! Non so come tu faccia a non restare mai fermo! Devo però ammettere che sei molto agile e scattante. Sei anche previdente perché ti procuri il cibo per l’inverno. Io non penso mai di fare una scorta di foglie di bambù, le raccolgo e le mangio tutte subito!” disse il panda.
Di rimando lo scoiattolo disse: “Anch’io ti devo ringraziare perché io, che sono un tipo solitario, ho imparato che
collaborare con te è stato molto utile: devo riconoscere che non ho mai avuto noci così belle e perfette. In fretta raccolgo quelle che trovo e le metto via senza assicurarmi che siano buone. La tua tranquillità mi ha fatto capire che a volte
fermarsi un po’ e
osservare attentamente le cose è molto meglio!”
Con la pancia piena i due nuovi amici si rilassarono e continuarono a dialogare.
“Ma tu che ci fai qui ?” chiese lo scoiattolo.
“E’ una storia lunga ma se vuoi te la racconto” disse il panda.
“Certo! Ti
ascolto volentieri!” disse lo scoiattolo.
“Sono stato escluso dal regno delle tigri perché mi ritengono goffo e lento. Non sapendo dove andare mi sono perso nella foresta di notte. Lì ho trovato un pipistrello che mi ha parlato di un posto speciale sicuramente adatto a me e nel buio mi ha guidato fino a un grande acero dove ho trovato un primo indizio per arrivarci. C’era scritto che devo camminare per tre giorni, raggiungere il mare e cercare il re dei delfini.
“Ma che posto è questo?” chiese lo scoiattolo.
“E’ Abilian”- disse il panda.
“Se devi camminare così tanto, ti servirà una bella scorta di bambù. Ti dò una mano io a procurartela.”
“Grazie sei davvero un amico” disse il panda.
Dopo aver raccolto ancora assieme tante foglie di bambù, i due si salutarono promettendosi di rincontrarsi per una merenda e il panda partì alla ricerca di Abilian.