Il panda cominciò a girovagare cercando un posto per ripararsi dalla pioggia. Camminando nella foresta, inciampò sulla radice di un albero e decise di fermarsi sotto la sua folta chioma. Impaurito cominciò a singhiozzare sempre più forte:
“E’ così
buio qui, non si vede niente…non so cosa fare!”
“Ehi! Ps-ps! Perché piangi? Se continui così sveglierai tutti gli animali della foresta!”.
Il panda incuriosito alzò la testa e vide uno scuro animaletto appollaiato su un ramo, con la testa all’ingiù.
Tristemente gli raccontò la sua vicenda.
“Sono stato escluso dal regno delle tigri perché mi hanno detto che sono goffo, lento e penso solo a mangiare foglie di bambù. Mi sento così solo, non ho un posto dove andare. Qui è così buio e ad ogni passo inciampo”.
“Allora capiti bene! Ti posso aiutare io!”
“Ma tu chi sei ?” chiese il panda.
“Sono un pipistrello, io e i miei fratelli viviamo nel bosco e ci muoviamo solo di notte”.
“Caspita, ma allora ci vedete benissimo!” commentò il panda.
“No. In realtà i nostri
occhi non
vedono! Semplicemente vediamo in
maniera diversa grazie alle nostre orecchie. Esse funzionano come dei radar, captano le onde sonore di ritorno che noi emettiamo dalla bocca o dal naso, per
localizzare gli
ostacoli e per fare una mappatura dell’ambiente.
Non temere, seguimi!”
“Ma dove mi porti?” chiese il panda.
“Ho sentito narrare di un posto fantastico: Abilian. Lì tutti gli animali vivono serenamente e con grande rispetto gli uni degli altri.
Io so condurti fino ad un grande acero nella cui corteccia è inciso un messaggio che indica la strada per Abilian. Io non riesco a decifrarlo, forse ce la potresti fare tu” rispose il pipistrello.
“Dai andiamo!”Lo sollecitò entusiasta il panda.
Con il nuovo amico il panda si sentì al sicuro e si lasciò
condurre da lui, senza mai inciampare e cadere, fino al grande albero. Una volta arrivati, il panda
sfiorò con le zampe la corteccia, trovò e
decifrò l’indizio.
Se ad Abilian vuoi arrivare ,
3 giorni di cammino dovrai affrontare
per giungere al mare.
Lì il re dei delfini dovrai trovare
e il suo linguaggio decifrare.
Felice lo svelò al nuovo amico e lo invitò a proseguire assieme il cammino.
“Non posso - disse il pipistrello - mi devo fermare. Il sole sta sorgendo. Vai avanti tu! Io devo ritornare dalla mia famiglia”.
“Grazie di tutto il tuo aiuto, devo proprio dirti che nonostante la tua
cecità ti muovi benissimo. Spero di poterti incontrare ancora per passeggiare di notte assieme a te”.