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Riflessioni su Lions Kairos 2022

Relazione relativa al progetto Kairòs : "Alla ricerca di Abilian"
 
Durante quest'anno scolastico, la Direzione Didattica “Ettore Arculeo, è stata invitata dal Lions club Monte Pellegrino di Palermo a partecipare al progetto nazionale Kairòs un percorso di “inclusione al contrario” per sensibilizzare i discenti sulle problematiche delle disabilità.
 
Il collegio dei docenti ha accolto l’invito con entusiasmo e ha inserito il progetto nell’ambito dell’ educazione alla legalità, incentrandolo sul rispetto delle principali norme di convivenza democratica nel rispetto delle diversabilità, riconducibili ad ogni singolo individuo.
 
Il percorso ha coinvolto 140 alunni di varie classi e le relative docenti, che partendo dalla lettura della storia “Alla ricerca di Abilian” si sono avventurati alla “ricerca” delle proprie pratiche esperienziali ed emotive. Apprendimento cooperativo, didattica laboratoriale hanno fatto da sfondo e hanno consentito la strutturazione dei gruppi classe in svariati e flessibili micro gruppi: ciascuno deputato ad un lavoro di ricerca che ha condotto alla successiva realizzazione dei prodotti finali di ciascun gruppo classe, frutto di impegno individuale e corale, nel quale ciascuno ha trovato il proprio spazio e la propria dimensione comunicativa, nel rispetto delle altrui modalità.
 
Il percorso proposto è stato dunque declinato in varie modalità operative adeguate alle diverse età degli alunni e alle loro specificità socio-culturali.
Da taluni gruppi è stato condotto uno studio collettivo e individuale sull'Odissea, partendo dagli stimoli offerti dalla lettura di "Alla ricerca di Abilian", accompagnato dalla visione di video e dalla riflessione sui profili dei protagonisti che ha indotto ognuno ad identificarsi con il "personaggio prescelto", rappresentato durante la performance finale: un musical nel quale ogni alunno sulle note delle musiche tratte da: Simona Molinari, Queen, gemelle Kessler, Renato Carosone, Blues Brothers, ha partecipato ponendo in essere un atteggiamento caratterizzato da controllo emotivo, rispetto di spazi e tempi altrui, accoglienza e rispetto dello stile comunicativo altrui e dell'altrui punto di vista.

Da un altro gruppo il progetto è stato svolto per un’ora alla settimana per 10 settimane inserendolo, in maniera trasversale, in attività di lingua italiana, di arte, di musica,
di educazione fisica, di scienze e tecnologia. 
 
In ciascuna ora i bambini leggevano un capitolo della storia e poi si procedeva allo svolgimento delle attività proposte, si evidenzia, altresì, che all’interno delle ore dedicate sono state inventate altre molteplici attività. Gli alunni hanno mostrato di gradire le esperienze effettuate e di comprenderne il senso: "fare esperienza delle difficoltà che un soggetto disabile incontra nel suo quotidiano vivere”.

I dibattiti sorti alla fine delle esperienze hanno visto la partecipazione attiva di tutti, anche di quei soggetti che generalmente intervengono poco durante le lezioni.
 
L’attività che ha coinvolto i discenti normodotati nella lettura attraverso le mani e nell'orientamento in spazi sconosciuti e aperti, dopo essere stati bendati, ha reso i bambini consapevoli delle difficoltà che un soggetto non vedente deve affrontare nel quotidiano e si è rilevata una maggiore disponibilità di ciascuno ad aiutare chi si trovava
in difficoltà. 
 
La seconda esperienza è stata incentrata nell’esecuzione di un disegno sulla storia letta in classe, da realizzare da parte di due gruppi con tempistiche differenti: il primo gruppo ha potuto sedersi al banco di classe e concentrarsi, il secondo gruppo doveva lavorare muovendosi e disturbando gli altri.

Nel terzo incontro, dopo la lettura del capitolo “Una barriera di sabbia”, i bambini sono stati invitati a recarsi in corridoio, dopo che la porta dell’aula era stata sbarrata dall’insegnante con la cattedra. Questa esperienza ha fatto riflettere i bambini su quanto sia limitante e frustrante fare l'esperienza delle barriere architettoniche e sulla cattiva abitudine, di taluni cittadini, di parcheggiare l’auto nelle zone riservate ai soggetti con disabilità o di ignorare gli scivoli per facilitare la loro deambulazione. In cortile ad un bambino volontario, dopo aver spiegato l’attività, sono state legate le caviglie. In seguito l’alunno è stato invitato a correre con gli altri. Alla fine gli è stato chiesto di esplicitare le sue emozioni e ciò che aveva provato. Il bambino ha dichiarato di essere stato felice di avere fatto un'esperienza che lo ha aiutato a comprendere meglio come si può sentire chi non può correre opasseggiare con gli altri.
 
Durante la quarta giornata gli alunni sono stati invitati a “parlare” fra loro esclusivamente con i gesti ea interpretare una lettura attraverso il linguaggio gestuale.
E’ stata inoltre proposta un’attività di orienteering. Gli alunni dovevano trovare “il tesoro” attraverso una mappa. E’ stato inoltre proposto il gioco del “mimo”.
 
Quinta giornata: alla fine della storia è stato proposto un compito molto difficile che i bambini non potevano eseguire. Poi è stato chiesto loro come si sono sentiti e cosa hanno provato nel sentirsi inadeguati. In seguito ciascuno di loro è stato invitato a dire quale fosse il suo “talento”. Si è aperto un dibattito sui limiti e i talenti di ciascuno.

Nel corso del progetto sono stati realizzati disegni, sintesi scritte e orali, drammatizzazioni e video finali in cui ciascuno narra un “pezzo” di storia e la conclude con le sue considerazioni. Alla fine i bambini hanno espresso le loro emozioni e le difficoltà provate. I lavori svolti sono stati particolarmente graditi dagli allievi partecipanti e dalle loro famiglie.

Un terzo gruppo ha inserito metodologie innovative per lo svolgimento del progetto utilizzando il tutoring tra due classi diverse e realizzando così un lavoro per classi trasversali aperte. In questo caso si è proceduto alla realizzazione di prodotti finali di diverso tipo. E’ stato allestito un grande cartellone da classi seconde e quinte, sono stati realizzati liberamente dei lavori tridimensionali in cui si sono rappresentate parti del racconto.
 
Il progetto è stata proficua occasione per riflettere sulle difficoltà di capire la disabilità e di cogliere piuttosto le abilità insite in ciascuno.
Al progetto hanno partecipato tutti gli alunni e ciascuno ha potuto apportare il proprio contributo, indipendentemente dai propri limiti, ma sicuramente esaltando i propri talenti. 
 
Desideriamo ringraziare gli ideatori del progetto Kairòs e il Lions club Monte Pellegrino di Palermo per averci offerto l’opportunità di partecipare ad una esperienza emozionante e arricchente.

Palermo, 23/06/22
La referente del progetto
Ins. M. Antonietta Di Venuta
 
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