Visto che la proposta è arrivata ad anno scolastico inoltrato, quando già erano state programmate tutta una serie di attività, in marzo è stato necessario un passaggio nei consigli di classe per spiegare gli obiettivi e le modalità del progetto e, per questo primo anno, è stato necessario dare libertà ai singoli docenti per l’inizio dell’attività. Questo ha consentito di coinvolgere 14 delle 20 classi del nostro Istituto per un totale di 259 alunni con una o più proposte.

L’osservazione partecipe degli alunni e dei docenti coinvolti mi consentono queste due brevi considerazioni.

Dai loro sguardi, inizialmente perplessi, l’impegno per “uscire indenni” dalle attività proposte, poi, qualcuno s’illumina e sente di aver superato la prova, qualcuno persiste nella ricerca, qualcuno, impotente, si rassegna all’insuccesso. Provare personalmente, e così in profondità, l’incapacità a svolgere un compito assegnato ha permesso loro di capire, forse per la prima volta, che questa momentanea difficoltà provata può essere consuetudine per alcuni compagni.

Non sempre è possibile, per quanto ci si impegni, guarire nell’intimo certe ferite, raggiungere quell’angolo più lontano della mente dove la pena è più forte, per dare un po’ di luce che ristora.

E si attende, il tempo necessario per un cenno, una risposta, un nuovo punto da cui ripartire per costruire conoscenze e relazioni, per realizzare un sentiero nuovo che gli consenta di uscire da quello tutto suo, per incontrarsi, per entrare insieme nel coro di un fiume che prende acqua da ruscelli diversi, ma tutti ugualmente importanti.

RingraziandoLa per questa importante opportunità che ci ha dato, distintamente La saluto.

F.to Referente per il progetto - Prof.  Paolo De Caneva