Io normale non lo sono proprio

Io normale non lo sono proprio.
 
Credo che l'unica normalità sia quella di una macchina. 
Purtroppo secoli di storia hanno dato all'uomo un valore proporzionale alla sua efficienza di macchina per...
Purtroppo secoli di storia hanno dato valore alla normalità perché chi è "a norma" è più controllabile...
 
Io credo che la normalità individuale dell'essere umano non esista: ognuno di noi è splendidamente diverso da tutti gli altri.
 
Tutti uguali, tutti diversi: ma è così difficile intuire la potenza di questo semplicissimo principio?
 
Efficienza, utilità, produttività, controllo... da secoli siamo valutati in base a questi parametri.
A beneficio di pochi e a danno dei più. 
Un gioco perverso, fino al più perverso dei giochi. In momenti di crisi o difficoltà, quando i "normali" (per qualunque causa) cambiano squadra e passano tra i "diversi", si scatena la guerra tra diversi. 
Lui ha più diritto di te, è più diverso, è più normale, fuori tu e dentro lui...
Invece di cogliere la splendida opportunità di capire che qualcosa deve cambiare alla radice.
 
Tutti uguali, tutti diversi.
 
Non vorrei filosofeggiare troppo ma penso che la normalità tra viventi che condivido sia quella dei comportamenti reciproci, delle regole di convivenza.
Invece proprio su questo, oggi, sembra prevalere il caos e la visione individualista: ognuno fa a modo suo e gli altri si fottano!  Oppure si fa gioco di squadra, si perde la visione sistemica e sociale, l'equilibrio tra le parti, la collaborazione, la voglia di vincere insieme.  Competizione, ancora, anche qua.
 
Voi, quello che fate, è l'esatto opposto ed anche per questo vi ammiro. Voi non vi stancate di provare a vincere insieme.  Con tenacia, anche se con fatica.  Avete tutta la mia ammirazione. Continuate a seminare, anche un solo piccolo fiore sarà un successo.  E, prima o poi, vedremo un bellissimo campo di papaveri rossi!
 
Un abbraccio a tutti voi
 
Paola